
“Lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere (stare bene) che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale della societa’”.
Questa e’ la definizione di benessere della Commissione Salute dell’Osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute.
Nel corso degli anni, il concetto di benessere ha subito svariati mutamenti passando dall’idea di benessere in assenza di patologie, fino ad arrivare allo stato complessivo di buona salute fisica, mentale e psichica.

Possiamo affermare, dunque, che il concetto di benessere e’ un concetto dinamico, in costante evoluzione.
GERARCHIA DEI BISOGNI
Lo dimostro’ Abraham Maslow, uno psicologo statunitense, che tra il 1943 e il 1954 ideo’ il concetto di “Hierarchy of needs” (gerarchia dei bisogni). Questa scala dei bisogni e’ suddivisa in cinque livelli distinti che sono i seguenti:
- Fisiologici (fame, sete, sonno, ecc);
- sicurezza, salvezza e protezione;
- appartenenza (affetto, identificazione);
- successo, stima e prestigio;
- autorealizzazione (occupando una posizione adeguata nel gruppo sociale e realizzando le proprie aspettative e la propria identita’).

Il concetto di benessere si sviscera, dunque, in altri concetti minori:
- organizzativo del lavoro;
- nella legislazione;
- negli ambienti di vita;
- igiene personale;
- Benessere alimentare.
Quest’ultimo e’ il punto cardine che costituisce il concetto piu’ generale di benessere. Infatti, l’alimentazione e’ senz’altro una delle armi di prevenzione piu’ efficaci che possediamo, ma che puo’ trasformarsi in un vero e proprio nemico capace di creare danni irreparabili al nostro organismo.
Sempre piu’ spesso si parla di “malattie del benessere”, ovvero tutte quelle patologie legate soprattutto alla sedentarieta’ e ad un’alimentazione scorretta.
PICCOLA DEVIAZIONE “CULTURALE”!
Ho trovato molto affascinante il punto di vista di Maslow ed ho deciso cosi’ di leggere alcuni dei suoi libri ed i piu’ interessanti, secondo il mio modestissimo parere, sono due: MOTIVAZIONE E PERSONALITA’ e VERSO UNA PSICOLOGIA DELL’ESSERE. Sono dei libri ispirazionali e, se vi piace leggere, ve li consiglio vivamente!
Poche e semplici sono le regole generali della sana nutrizione da seguire. Il CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO ci dira’ quali sono:
- Cercare di raggiungere e mantenere un peso salutare;
- Mangiare in abbondanza cereali integrali, legumi, verdura e frutta;
- Limitare i cibi ad alto contenuto calorico (zuccheri, grassi e farine raffinate);
- Abolire le bevande zuccherate;
- Evitare la carne conservata, come i salumi;
- Razionare la carne rossa;
- Limitare i cibi ad alto contenuto di sale;
- Non e’ consigliabile bere alcolici, ma se si vogliono consumare e’ necessario limitarne l’assunzione.
Queste regole generali sono valide per tutti gli adulti, ma chiaramente non esiste una dieta capace di prevenire tutte le malattie e, soprattutto, non e’ possibile creare un regime alimentare che possa andare bene per tutti.
E’chiaro che un impiegato che passa la giornata in ufficio, un atleta professionista e un ragazzo di 19 anni, non possono seguire lo stesso regime alimentare.
La societa’ italiana di nutrizione umana (SINU) si occupa di calcolare i livelli si assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana.
Per una donna adulta, ad esempio, basterebbero meno di 2000 chilocalorie giornaliere, mentre per gli uomini dovrebbero essere circa 2300.
Ovviamente, anche in questo caso, generalizzare potrebbe essere un errore: il numero di calorie giornaliere varia a seconda dell’eta’, del sesso, della costituzione (peso e altezza) e dell’attivita’ fisica svolta.
MA CIO’ CHE MANGI COPRE I TUOI FABBISOGNI?
E’ un po’ difficile per una persona comune controllare se si ingeriscono le giuste quantita’ di tutti i nutrienti, ma il nostro corpo e’ abituato ad accumulare quello che si mangia in eccesso e a cederlo quando ce n’e’ di meno a disposizione.
Per questo, se si seguono con costanza le raccomandazioni della sana alimentazione IL CORPO SI REGOLA DA SE’ senza bisogno di calcoli e bilance.
Cosa portare a tavola, dunque?
- Frutta e verdura almeno 5 porzioni al giorno. L’ideale sarebbe suddividerle in 3 porzioni di verdura e 2 di frutta;
- Proteine, alternando quelle animali e vegetali e preferendo queste ultime. Studi scentifici dimostrano che, inoltre, sarebbe meglio limitare il consumo di carni rosse ed eliminare del tutte le carni conservate (salumi);
- Carboidrati complessi, come i cereali, sono la base della nostra alimetazione. Nella loro versione integrale sono ricchi di fibre alimentari che fanno bene all’intestino e controllano il flusso dei carboidrati nel sangue.
- Zuccheri semplici come lo zucchero bianco, di canna, il fruttosio, il miele, gli sciroppi e i dolcificanti artificiali andrebbero fortemente ridotti. Gli zuccheri contenuti nella frutta sono sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno. Per dolcificare dolci e bevande sarebbe meglio usare alternative naturali come il succo di mela e la frutta essiccata.
- Grassi come l’olio extravergine d’oliva che e’ da preferire a qualsiasi altra tipologia di grasso o olio da condimento: 3 cucchiai al giorno di olio extravergine di oliva sono sufficienti a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.
CURIOSITA’: Il 17 Novembre 2010, la dieta mediterranea e’ entrata nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanita’ dell’Unesco. Un importante riconoscimento per un tipo di alimentazione gustoso ma anche salutare!
Ah dimenticavo: bevi tanta acqua!!

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