
Gli alimenti che portiamo sulla nostra tavola sono contaminati da pesticidi alimentari che possono provocare danni al nostro organismo, vanificando, di fatto, gli effetti benefici che frutta e verdura dovrebbero apportare alla nostra salute.
Alcuni alimenti come fragole, uva, pere e pesche poi ne contengono diversi contemporaneamente.
A rivelarlo é stato il dossier “Stop pesticidi” redatto da Legambiente, secondo cui solo l’1,4% dei campioni esaminati risultava fuorilegge, mentre il 34% di quelli regolari era contaminato da uno o piú funghicidi o pesticidi.
Il peggiore é risultato un peperone contaminato, addirittura, da 25 pesticidi differenti.
Il fattore che desta piú preoccupazione, come riporta il dossier, non sono i campioni fuorilegge che rappresentano poco piú dell’1% ma il 34%, per legge ritenuti regolari, al cui interno sono stati trovati uno o piú residui di pesticidi.
“il problema vero è il multiresiduo, che la legislazione europea non considera come non conforme se ogni singolo livello di residuo non supera il limite massimo consentito, benché sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi tra loro possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano”.
Legambiente
Ma quali sono gli alimenti piú contaminati dai pesticidi alimentari?

É la frutta la categoria alimentare a cui prestare piú attenzione.
Solo il 36% dei campioni esaminati è risultato privo di residui, l’1,7% è irregolare e oltre il 60%, nonostante sia considerato regolare, presenta uno o più di un residuo chimico.
Per quanto riguarda la verdura, i risultati sono contraddittori.
Da una parte, il 64% dei campioni non presentava alcun residuo. Dall’altra, sono state trovate significative percentuali di irregolarità in alcuni prodotti, come l’8% di peperoni, il 5% degli ortaggi da fusto e oltre il 2% dei legumi, rispetto alla media degli irregolari per gli ortaggi (1,8%).
Per i prodotti origine animale, 11 campioni di uova risultano contaminate.
Come evitare di portarli in tavola, quindi?
Scegli l’Agricoltura Biologica
Il primo consiglio che mi sento di darvi, alla luce dei risultati degli studi effettuati, é quello di scegliere gli alimenti derivanti da agricoltura biologica.
I 134 campioni analizzati risultano regolari e senza residui di pesticidi alimentari.
“l’ottimo risultato è ottenuto anche grazie all’applicazione di ampie rotazioni colturali e pratiche agronomiche preventive, che contribuiscono a contrastare lo sviluppo di malattie e a potenziare la lotta biologica tramite insetti utili nel campo coltivato”.
Legambiente
Scegli frutta e verdura di stagione
C’é una ragione se la natura ci mette a disposizione frutta e verdura diversa per ogni stagione dell’anno.
La pianta che cresce naturalmente nel giusto periodo dell’anno sviluppa le difese naturali che, invece, le piante fuori stagione non sviluppano.
Questo é uno dei motivi per cui vengono “aiutate” da queste sostanze pesticide.
Un altro importante motivo é che la natura ci mette a disposizione i prodotti che ci forniscono i nutrienti giusti per quello specifico periodo dell’anno. Ascoltiamola!
Lava accuratamente frutta e verdura
Lavare accuratamente frutta e verdura con acqua e bicarbonato, puó aiutarti a limitare la presenza di pesticidi che si trovano nella buccia.
Lasciali in acqua e bicarbonato per almeno 15 minuti, poi sciacquali abbondantemente.
Sarebbe meglio sbucciarli o togliere le foglie esterne, nel caso di alcuni ortaggi, per limitare l’assunzione di questi pesticidi.
Compra MADE IN ITALY

In Italia sono autorizzate poco meno di 400 sostanze attive. Oltre la metá é regolamentata per quanto riguarda i livelli di residui massimi ammessi in maniera differente da quelli proposti in sede europea.
Quindi comprare prodotti italiani potrebbe garantirci, almeno in parte, una maggiore sicurezza rispetto ai prodotti importati.
Perché é importante comprare italiano? Vediamo alcuni dati.
Mele, uva, kiwi e nocciole: stando ai numeri dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sono quattro produzioni agricole, e non sono le uniche, delle quali l’Italia è il primo esportatore in Europa.
Diverso é invece per arance e limoni, con circa un terzo degli agrumeti nella piana di Catania abbandonati, mentre nelle tavole delle famiglie italiane arrivano arance spagnole o tunisine.
E per le fragole? Stessa cosa, noi mangiamo quelle delle campagne del Marocco.
In Sicilia, dove tutti gli ortaggi sono imbattibili, trovate spesso nei supermercati insalata impacchettata che arriva dalla Germania.
Ma perché stiamo facendo questo al nostro territorio ed alla nostra economia?
La scelta che penalizza la frutta made in Italy non è una questione di prezzo.
La frutta e verdura che comprate la pagate la stessa cifra al chilo sia nel caso di produzioni italiane sia se hanno una provenienza polacca e tunisina.
Semmai è il venditore che può avere vantaggi dalla vendita di frutta straniera, in quanto riesce ad ottenerla in grandi quantitativi e a prezzi migliori di quella italiana.
Ma questa differenza noi consumatori la paghiamo con la qualità del prodotto: un’arancia spagnola non avrà mai il sapore e le proprietà di un tarocco siciliano.
Quindi, comprare prodotti italiani potrebbe ridurre, anche se in parte, l’esposizione ad alcuni pesticidi alimentari che in Italia sono fuorilegge.
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A questo proposito, ti suggerisco: “Il giorno in cui decisi di diventare una persona migliore“, un libro ironico che potrebbe farti vedere il mondo da un’altra prospettiva!
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